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Una bella partecipazione a un convegno

Facciamoci di cultura

Una bella partecipazione a un convegno è quel che ci vuole, infonde fiducia e conforto e non ti porta via tanto tempo. Se, nonostante gli sforzi, non riesci a risolvere i tuoi problemi da solo, qui puoi trovare consigli e terapie capaci di alleviare sintomi, attenuare emozioni dolorose, rafforzare autocontrollo e fiducia, consolidare il dominio di sé, coordinare i propri stimoli e le proprie azioni. In pratica, soluzioni. Tali attese sono alimentate dalla pubblicità, dal marketing, ma anche dalla televisione.

L’approccio è notevolmente realistico.

Coraggio, possiamo guardare al futuro con molta più tranquillità e i giornali domani mattina usciranno con rassicuranti notizie: il mondo è nostro, è lì a portata di mano, possiamo andare. C’è anche la possibilità di accumulare crediti formativi professionali, nel caso in cui qualcuno ne avesse bisogno. Ecco, cominciano a sfilare i personaggi.

Il sig. Tizio: serve una city-pass come a New York, per tutte i nostri siti culturali, risparmi il 50% sul prezzo intero combinato delle biglietterie, e non solo puoi saltare la fila e andare direttamente all’ingresso. Il sig. Caio: ci candidiamo a ospitare una sede permanente di un Forum internazionale sulla cultura. Il sig. Sempronio: forza, costruiamo hub, pontili, mezzi dedicati, collegamenti terra-acqua, parcheggi, ristoranti, comunicazioni e informazioni… e tante altre belle cosucce.

E la semplice quotidiana vita dei cittadini? Un progetto generale, una visione di un paese futuro?

Ne parleremo dai, non fare storie, stai tranquillo. Tre o quattro giorni di incontri, confronti, dibattiti, laboratori di idee ed esperienze per sottolineare il valore sociale della cultura. Tre giorni? Basterebbero tre minuti. Un ex ministro dell’Economia una volta sostenne che “con la cultura non si mangia”, e allora, abbiamo pensato bene che è arrivato il momento di dimostrare, che può esserci una via di uscita dalla lunga crisi economica che ci attanaglia. Grazie per la cortese attenzione, siamo commossi!

Senza cultura è difficile immaginare uno sviluppo e per questo occorre investire nella cultura, e ancora prima nella cultura delle persone. In tre giorni parleremo di modelli e di esperienze con una curiosità che continua a rinnovarsi, ascoltando voci da situazioni differenti che possano contaminarsi a vicenda. Considerazioni di una profondità unica. Però… però… dai… basta lamentarsi, mugugnare, borbottare, brontolare, lagnarsi… molti sinonimi per una sola dannosa e sterile abitudine, che quasi tutti pratichiamo quotidianamente, talvolta senza neppure accorgercene. Un’abitudine che sta diventando insopportabile per tutti e per noi stessi. E dai… uomini grandi e grossi come siamo, dovremmo essere perfettamente in grado di padroneggiarci in situazioni scabrose e complicate, perdere così il senso della misura nemmeno stessimo litigando per la merendina. Non è bello.

Vediamo, come possiamo cominciare? Con un dibattito dedicato alle “Comunità fisiche e comunità virtuali nello spazio culturale pubblico”. Possiamo parlare anche di “Turismo responsabile”, mi sembra interessante. Un incontro si può dedicare all’innovazione culturale. Con quale titolo? Semplice, “Di cosa parliamo quando parliamo di innovazione culturale”. Già, è vero, di cosa parliamo? E poi ancora “Audience engagement dalle parole ai fatti”. Finalmente i fatti, con una bella tavola rotonda. A fine giornata quando si è stanchi e affamati uno scambio di idee che si potrebbe chiamare, “Profili condivisi”, così tra una tartina e un prosecco. Tre giorni pieni e intensi.

L’ultimo giorno, che ne dite di concludere alle 6 del mattino con una passeggiata narrativa e gastronomica verso il centro storico? Vista l’ora, è come dire, cornetti appena sfornati per tutti un cappuccino caldo e poi tutti a nanna.

globetheatre

Interessato al mondo della comunicazione e formazione in generale, (e in particolare al più importante mezzo di comunicazione di massa, come quello televisivo) nelle sue mille sfaccettature, in considerazione dell’importanza crescente che i processi di comunicazione acquisiscono nell'ambito della società moderna determinando così profondi cambiamenti nei modelli di comportamento e nelle relazioni sociali. Sono altresì interessato al processo di formazione dell'arte in una società tecnologicamente avanzata come la nostra, in cui la realtà virtuale è sempre più pressante e invadente. L’attività si sviluppa attraverso un’associazione che opera in continuità con la propria vocazione no profit e che incarna la vocazione alla partecipazione e alla ricerca presupposti irrinunciabili ai fini di una coerente ed efficace azione progettuale e una società dedicata alle componenti progettuali e gestionali dell’azione in campo culturale, e che consente una risposta più efficace e pertinente alla crescente domanda di un approccio imprenditoriale e di una visione aziendale nella gestione dei mercati culturali.

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