BOB DYLAN

A riparo dalla bufera. 75 anni di Bob Dylan

Bob Dylan il grande fra i grandi.

A caccia di un ingaggio

Un giorno d’inverno un tale grande e grosso entrò dalla porta che dava sulla strada. Sembrava arrivasse dall’ambasciata russa, si scosse la neve dalle maniche della giacca, si tolse i guanti, li mise sul bancone e chiese di vedere una chitarra Gibson che stava appesa al muro. Era Dave Van Ronk. Burbero, una massa di capelli irti, l’aria di uno che non si scompone per niente al mondo, un cacciatore sicuro di sé. La mia mente cominciò a correre. Nessun ostacolo si frapponeva fra me e lui. Izzy staccò la chitarra dal muro e gliela diede. Dave toccò un po’ le corde e suonò una specie di valzer jazzato, poi mise la chitarra sul bancone. Proprio nel momento in cui l’appoggiò io mi feci avanti e mettendoci sopra le mani gli chiesi come si faceva a trovare un ingaggio al Gaslight, chi si doveva conoscere. Non stavo cercando di entrare in confidenza con lui, volevo solo sapere.

Van Ronk mi guardò con curiosità, e con l’aria di uno che non fa complimenti mi chiese se mi andava di fare le pulizie. Gli dissi di no, che non mi andava e che se lo poteva scordare, ma potevo suonare qualcosa per lui? “Come no” mi disse». – Da Chronicles Volume 1, di Bob Dylan, traduzione di Alessandro Carrera (Feltrinelli).

Il resto lo si può leggere su:

http://www.minimaetmoralia.it/wp/a-riparo-dalla-bufera-75-anni-di-bob-dylan

 

globetheatre

Interessato al mondo della comunicazione e formazione in generale, (e in particolare al più importante mezzo di comunicazione di massa, come quello televisivo) nelle sue mille sfaccettature, in considerazione dell’importanza crescente che i processi di comunicazione acquisiscono nell'ambito della società moderna determinando così profondi cambiamenti nei modelli di comportamento e nelle relazioni sociali. Sono altresì interessato al processo di formazione dell'arte in una società tecnologicamente avanzata come la nostra, in cui la realtà virtuale è sempre più pressante e invadente. L’attività si sviluppa attraverso un’associazione che opera in continuità con la propria vocazione no profit e che incarna la vocazione alla partecipazione e alla ricerca presupposti irrinunciabili ai fini di una coerente ed efficace azione progettuale e una società dedicata alle componenti progettuali e gestionali dell’azione in campo culturale, e che consente una risposta più efficace e pertinente alla crescente domanda di un approccio imprenditoriale e di una visione aziendale nella gestione dei mercati culturali.

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