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Elogio l’ indifferenza

 

La mia superba indifferenza è un mantello che mi permette di muovermi davanti a te con assoluta libertà ed assoluta impudicizia. (Milan Kundera)

A chi crede ancora che sia l’incapacità di trasformare il nostro piccolo mondo, fatto di noi, della nostra famiglia, l’incapacità di lasciare aperta la porta al resto della comunità, all’ambiente circostante e bla bla bla, elogio l’indifferenza.

A chi crede ancora che sia ignoranza profonda delle cose del mondo e bla bla bla, elogio l’indifferenza.

A chi crede ancora che sia non fare nulla, elogio l’indifferenza.

E bla bla bla … cercare strumenti che ci permetterebbero di capire e di prenderci finalmente così la responsabilità dura e faticosa di difendere … ma chi dovreste difendere e chi dovrebbe farlo? Voi?

Ai signori editori, che “O mio Dio” affrettiamoci a pubblicare Gramsci e a portarlo in libreria, la gente non aspetta altro che leggere Gramsci. E che cosa possiamo pubblicare? Ma naturalmente “Odio gli Indifferenti”. E’ perfetto per questi tempi difficili, come si fa a restare indifferenti davanti all’attuale situazione italiana. Questa nuova collana è un esperimento, mio Dio non abbiamo ancora pianificato tutte le uscite. “Datemi un Martini presto!!!….”

Elogio l’indifferenza!!!……….

Alla giovane scrittrice, che “O mio Dio” il mondo va a rotoli è vero, ma per me quest’anno è stato un anno straordinario, l’ho vissuto al cardiopalma, ma sono anche contenta che si sia concluso perché sai … vivere sempre con una dose alta di adrenalina nel sangue alla lunga esaurisce. C’è un tempo per tutto. Ma il tempo che preferisco è quello privato: mi piace andare in biblioteca a studiare, andare a caccia del materiale per le mie storie per strada, (per strada?) nei bar, (nei bar?) chiacchierare a lungo con gli amici senza problemi di orari, e leggere. “Oh mio Dio, ho bisogno di un Martini presto!!!!….”

Elogio dell’indifferenza!!!…..

Agli adolescenti e agli operai

Ai pro e ai contro

Ai berlusconiani e agli antiberlusconiani

Ai renziani e agli antirenziani

Ai papi e ai re

Ai vescovi e ai gay

Alle mobilitazioni straordinarie

Alla società civile protagonista, capace di scuotere le coscienze … viva l’indifferenza.

A chi vuole battere corporazioni e caste ma si fanno essi stessi corporazione e casta.

Alle giovani fanciulle sedute ai tavoli di un bar che nel prendere una borsa urlano all’amica “ora devo prendere la pillola”, mettendo la scatola in bella evidenza sul tavolo e prima di decidersi a prenderla hanno fatto in modo che il mondo intero vedesse cosa stavano per fare.

Al grande Joseph Pulitzer, il quale ammonì “Una stampa cinica e mercenaria prima o poi non potrà che creare un pubblico ignobile”. Come è vero!

Alle donne che si chiedono se sia meglio avere la costante attenzione degli uomini oppure la loro occasionale ammirazione.

Alle debolezze, alle crisi, ai momenti di solitudine… ai dolori, alle sofferenze, alle liti…

Ai totò de noantri che dimenticano facilmente che in privato lo chiamavano il principe Antonio De Curtis. Nobile, splendido, elegante, colto, intelligente e anche bellissimo.

A voi cari signori che fate donazioni e adottate bambini a distanza, a voi che inviate sms a scopo umanitario, a voi che siete costantemente preoccupati di tutto e di tutti.

Alle trasmissioni televisive che si occupano e preoccupano dei bambini dell’Africa e delle sue popolazioni martoriate. Quando una persona vi passa accanto non riuscite nemmeno a vederla e la lasciate andare senza un saluto. A Voi che volete cambiare il mondo, ma cercate solo qualcosa che vi assomigli come uno specchio che rifletta con precisione le vostre stesse ansie.

Elogio dell’indifferenza.

Se volete cambiare veramente, vi consiglio di radunare tutti i derelitti e i miserabili che riuscite a trovare e con essi bussare alle porte degli studiosi, degli economisti, dei rettori delle grandi e storiche università; con essi cercare i giganti farmaceutici che vi preparano le pilloline che con tanta cura prendete; con essi entrare nelle scuole pubbliche di regime, perché tali sono, e invitare tutti ad uscire e che l’ultimo, mi raccomando, spenga la luce; con essi marciare verso i palazzi del potere e non per conquistarli, che cosa ve ne fareste, ma solo per porre una piccola e semplice domanda: “perché”. Non vi risponderanno, e sapete la ragione.

Dovrebbero altrimenti ammettere che tutto questo è solo una finzione, una fantasia, un trucco; un gioco per divertire essi stessi, i potenti. E’ tutto inventato, perseguito, costruito, organizzato. Anche la povertà e la miseria. Soprattutto. Il debito pubblico e la moneta debito, l’immigrazione, il bisogno e la necessità, la disoccupazione, la malattia e la vita stessa.

globetheatre

Interessato al mondo della comunicazione e formazione in generale, (e in particolare al più importante mezzo di comunicazione di massa, come quello televisivo) nelle sue mille sfaccettature, in considerazione dell’importanza crescente che i processi di comunicazione acquisiscono nell'ambito della società moderna determinando così profondi cambiamenti nei modelli di comportamento e nelle relazioni sociali. Sono altresì interessato al processo di formazione dell'arte in una società tecnologicamente avanzata come la nostra, in cui la realtà virtuale è sempre più pressante e invadente. L’attività si sviluppa attraverso un’associazione che opera in continuità con la propria vocazione no profit e che incarna la vocazione alla partecipazione e alla ricerca presupposti irrinunciabili ai fini di una coerente ed efficace azione progettuale e una società dedicata alle componenti progettuali e gestionali dell’azione in campo culturale, e che consente una risposta più efficace e pertinente alla crescente domanda di un approccio imprenditoriale e di una visione aziendale nella gestione dei mercati culturali.

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