I fatti tristi di Parigi

La voce nobile del Teatro

La reazione del teatro a proposito dei fatti tristi di Parigi. Sappiamo come ognuno reagisce ai fatti della vita come vuole e come può, o come crede.

“Non è altro che il disperato sforzo dell’uomo di dare un senso alla vita”. Questo diceva Eduardo ha proposito del teatro. Semplici storie di gente comune, creando con questo, una drammaturgia considerata da molti una sorta di eresia (si pensi a l’uso del dialetto). Il teatro, il suo teatro … come il fuoco intorno al quale riunirsi e sentire raccontare le antiche tradizioni di popolazioni leggendarie o di avvenimenti quotidiani. Come in epoche remote uomini e donne hanno disegnato sulle pareti di caverne recondite alcune di queste storie, anche Eduardo ha scritto nelle pagine della storia teatrale le nostre più intime e segrete esperienze di paura e di mistero. Il mistero di una vita difficile da intendere, penetrare o spiegare chiaramente, ma indubbiamente affascinante. E così è stato anche per altri: Platone tutto questo lo trasformò in poesia, Aristotele in poetica, Omero in epica e Plauto in commedia.

Sappiamo come ognuno reagisce ai fatti della vita come vuole e come può, o come crede. A proposito di Parigi, per esempio, i musicisti che si esibivano al momento del massacro al Bataclan se la sono data a gambe levate al primo scoppio e ne sono usciti fortunatamente illesi, per poi scomparire senza più nessun commento da parte loro (questo almeno è quello che riportano le cronache, non lo so, non escludo che mi sia sfuggito qualcosa).

Non è la musica a renderci liberi e coraggiosi evidentemente.

Ora, una importante rivista on line scrive: “Noi scriviamo di teatro. Noi ci occupiamo di quel crinale sensibile che c’è tra la realtà e la propria rappresentazione. Là dove gli uomini si mettono al servizio dell’umanità e ne disegnano punti di vista. Oggi non è possibile il teatro. Oggi la rappresentazione si è presa la realtà. E questa redazione resta in silenzio.”

Naturalmente, per le ragioni dette, non è in discussione la scelta della redazione di rimanere in silenzio. Una scelta, qualunque essa sia, è un atto di libertà e come tale va rispettato. Ma il teatro … il teatro è possibile. Che sia una denuncia o un canto è sempre possibile e se tu immagini un teatro come specchio della realtà a maggior ragione, perché la vita è piena di voci e rumori; non c’è mai morte nell’amore, in teatro non cala mai il sipario c’è sempre un nuovo atto da rappresentare.

globetheatre

Interessato al mondo della comunicazione e formazione in generale, (e in particolare al più importante mezzo di comunicazione di massa, come quello televisivo) nelle sue mille sfaccettature, in considerazione dell’importanza crescente che i processi di comunicazione acquisiscono nell'ambito della società moderna determinando così profondi cambiamenti nei modelli di comportamento e nelle relazioni sociali. Sono altresì interessato al processo di formazione dell'arte in una società tecnologicamente avanzata come la nostra, in cui la realtà virtuale è sempre più pressante e invadente. L’attività si sviluppa attraverso un’associazione che opera in continuità con la propria vocazione no profit e che incarna la vocazione alla partecipazione e alla ricerca presupposti irrinunciabili ai fini di una coerente ed efficace azione progettuale e una società dedicata alle componenti progettuali e gestionali dell’azione in campo culturale, e che consente una risposta più efficace e pertinente alla crescente domanda di un approccio imprenditoriale e di una visione aziendale nella gestione dei mercati culturali.

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