globe theatre studio

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il teatro racconta sempre qualcosa partendo da memorie del passato o da fatti moderni. Il racconto per noi non è mai indagine o denuncia ma un atto creativo di una realtà e di un mondo

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Ignorati dal pubblico

Ignorati dal pubblico, forse.

Non pretendiamo di essere originali. Non vogliamo forzosamente affermare la nostra unicità, per quanto fondamentale sia, ma solo evitare di indossare maschere dietro alle quali nasconderci, camuffarci in una comoda e accondiscendente realtà, questo si. Essere liberi di esprimere ciò che siamo, la nostra intelligenza e le nostre capacità, nient’altro.

Essere al passo coi tempi, è questo che vuoi?

D’accordo, ma non è forse più saggio che ci pensi la società, le istituzioni, i media o il marketing? Gli abiti che indossiamo, la musica migliore da ascoltare e le cose buone da mangiare e tutte le innumerevoli diverse tendenze da seguire per essere al passo con i tempi è li che devi prenderle. Sono in vendita, pronte per essere consumate.

Naturalmente possiamo sempre emulare o anche semplicemente imitare qualcuno: ma chi esattamente? Chiunque, un conoscente per esempio, un amico, un familiare, l’amministratore del nostro condominio se vediamo in lui una persona realizzata. L’importante che non sia il solito personaggio popolare con il suo bel faccione sulla copertina del settimanale alla moda, no, troppo scontato andiamo. E’ troppo facile copiare il personaggio famoso. Vuoi mettere il collega di lavoro o il tipo che ti abita di fronte che appena metti il naso fuori è li che ti segue dallo spioncino della porta.

A proposito, sapete che oggi si può sostituire il classico spioncino con uno digitale con telecamera cromo satinata e un display schermo LCD? Comodo, no?

Piuttosto che lavorare sullo sviluppo e sull’affermazione della tua personalità è molto meglio seguire gli altri. Registri tutto e poi lo guardi con calma. Magari in buona fede, si cerca solo un indizio, un’imbeccata uno spunto, non si vuole certo spiare. Tra l’altro, nel linguaggio teatrale la parola “spunto” sta ad indicare le prime parole di una battuta sussurrate dal suggeritore all’attore. Imitare, certo, simpatica tendenza che potrebbe essere definita come un’ereditarietà psicologica, il trasferimento della vita di gruppo nella vita individuale. Lo diceva qualcuno di cui non ricordo il nome, e il suo fascino sta nel rendere possibile un agire finalizzato e dotato di senso senza che entri in scena nessun elemento personale e creativo.

Comunque, abbiamo già detto che non vogliamo essere ostinatamente originali ma un minimo di autenticità è necessaria, non tanto ma una spruzzata di genuinità non farebbe poi così male. Non può essere tutto artefatto, contraffatto, copiato.

Ma tutta questa premessa, per arrivare dove? Ad una semplice considerazione: niente può essere cambiato, almeno fino a quando non viene affrontato. E una domanda: è vero o no che la gente tende a seguire solo ciò che già conosce? Mettere in scena, dunque, un testo totalmente sconosciuto vuol dire andare incontro a problemi molto seri, ovvero essere ignorati dal pubblico che non conosce quel testo. Si, questo può diventare un grande problema per il teatro italiano. Non solo, anche per la politica e l’economia, per esempio. Ma sapete, c’è chi non conosce la fedeltà se non quella verso se stesso. Essere fedeli ai nostri pensieri i quali inevitabilmente cambiano, si evolvono. La fedeltà è in questo, fedeltà al cambiamento. E’ in gioco la nostra stessa esistenza. Altrimenti se così non fosse, dove saremmo?

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Interessato al mondo della comunicazione e formazione in generale, (e in particolare al più importante mezzo di comunicazione di massa, come quello televisivo) nelle sue mille sfaccettature, in considerazione dell’importanza crescente che i processi di comunicazione acquisiscono nell'ambito della società moderna determinando così profondi cambiamenti nei modelli di comportamento e nelle relazioni sociali. Sono altresì interessato al processo di formazione dell'arte in una società tecnologicamente avanzata come la nostra, in cui la realtà virtuale è sempre più pressante e invadente. L’attività si sviluppa attraverso un’associazione che opera in continuità con la propria vocazione no profit e che incarna la vocazione alla partecipazione e alla ricerca presupposti irrinunciabili ai fini di una coerente ed efficace azione progettuale e una società dedicata alle componenti progettuali e gestionali dell’azione in campo culturale, e che consente una risposta più efficace e pertinente alla crescente domanda di un approccio imprenditoriale e di una visione aziendale nella gestione dei mercati culturali.

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