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latrine romane pubbliche in teatro

Le latrine pubbliche nell’antica Roma erano tutt’altro che squallide e sporche. Ciò che oggi rimane di alcuni di questi impianti, fanno pensare ad ambientini confortevoli, esteticamente curati, a volte persino affrescati, e quasi sempre riscaldati. Cosa poteva volere di più l’utente a fronte del pagamento di una modesta somma. Anche se i cittadini più abbienti potevano permettersi il lusso di disporre di tubature d’acqua in casa, tutti gli altri potevano contare su bagni pubblici assolutamente efficienti. Le latrine romane consistevano in un lungo basamento in pietra o in marmo, le cosiddette sellae pertusae (sedili forati), sui quali per maggior comodità venivano adagiate assi di legno bucate; all’interno, grazie ad una pendenza, scorreva l’acqua che poi confluiva nelle fogne o nei fiumi, mentre in basso,  proprio ai piedi dei sedili,  un’altra canaletta d’acqua serviva per lavarsi e per sciacquare gli strumenti per l’igiene personale, come le spugne, i pettini, gli indumenti ecc.

I “fori” erano posti a pochissima distanza l’uno dall’altro, con buona pace della privacy, visto che si andava in bagno tutti insieme, magari socializzando e chiacchierando amabilmente con i “vicini”.

Ed ecco la notizia.

Le famose “latrine romane pubbliche” si possono visitare al Teatro Romano di Catania, forse risalenti ad oltre 2.000 anni addietro, uniche in esposizione in un teatro classico in Italia». Comincia così, in maniera molto ironica, la lettera inviata in redazione a “La Sicilia” da Alfio Lisi, portavoce dell’associazione Free Green Sicilia-Sos beni culturali, che fa riferimento ai bagni chimici “dimenticati” all’interno della cavea di via Teatro Greco.

«Potrebbe essere uno slogan pubblicitario per attirare più visitatori. Si tratta invece – specifica Lisi – di sei wc mobili dei giorni nostri esposti perennemente e in modo indecoroso e deturpante tra il teatro romano e l’Odeon e ben visibili da chiunque visiti i due siti archeologici, ma anche da chi si trova a passare dalla strada. Sono bagni utilizzati durante gli spettacoli che si sono tenuti durante l’estate all’interno del Teatro romano e da tempo rimasti “esposti” in bella mostra».

«La normativa vigente in materia di teatri classici – ricorda Lisi – prevede sì l’utilizzo di strutture rimovibili, come i wc, ma solo esclusivamente durante un evento teatrale o musicale in modo da essere poi immediatamente rimossi; invece l’ultimo spettacolo estivo si è svolto l’1 settembre scorso…».

Bravissimi…

 https://www.lasicilia.it/news/catania/188557/catania-latrine-di-epoca-romana-no-bagni-chimici-al-teatro-antico.html

globetheatre

Interessato al mondo della comunicazione e formazione in generale, (e in particolare al più importante mezzo di comunicazione di massa, come quello televisivo) nelle sue mille sfaccettature, in considerazione dell’importanza crescente che i processi di comunicazione acquisiscono nell'ambito della società moderna determinando così profondi cambiamenti nei modelli di comportamento e nelle relazioni sociali. Sono altresì interessato al processo di formazione dell'arte in una società tecnologicamente avanzata come la nostra, in cui la realtà virtuale è sempre più pressante e invadente. L’attività si sviluppa attraverso un’associazione che opera in continuità con la propria vocazione no profit e che incarna la vocazione alla partecipazione e alla ricerca presupposti irrinunciabili ai fini di una coerente ed efficace azione progettuale e una società dedicata alle componenti progettuali e gestionali dell’azione in campo culturale, e che consente una risposta più efficace e pertinente alla crescente domanda di un approccio imprenditoriale e di una visione aziendale nella gestione dei mercati culturali.

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