Marlon Brando, che rifiutò l’Oscar

Nella notte degli Oscar del 1973, Roger Moore e Liv Ullmann stanno per annunciare il premio al migliore attore protagonista, e chiamano Marlon Brando. Gli è stato assegnato l’Academy Award per il ruolo di Vito Corleone nel film “Il Padrino”. Con grande sorpresa a rispondere alla chiamata è una giovane donna. Si chiama Sacheen Littlefeather e indossa l’abito tradizionale delle donne Apache. Con passo sicuro e deciso si avvia verso il palco, prende il microfono e annuncia: “Questa sera io rappresento Marlon Brando. Lui mi ha chiesto di dirvi che, con molto rammarico non può accettare questo generoso premio”.

Avevo solo 60 secondi o poco meno e ho mantenuto la promessa – dirà poi –  Non ho usato il pugno, non ho usato parolacce, ho usato solo la grazia e l’eleganza e la forza tranquilla come miei strumenti.

Dal pubblico, fischi e applausi in egual misura, cosi riportano le cronache di quella notte. “Fui scortata da due addetti alla sicurezza con il compito di tenere tutti ad una certa distanza in modo da essere protetta”. “Dovete capire l’ignoranza… bisogna capire da dove proviene, la gente è solo un prodotto della loro formazione, un prodotto della loro provenienza. Quindi dovete benedirli e andare avanti.”

Quella breve dichiarazione richiamò l’attenzione dei media sull’assedio in corso in Wounded Knee. Iniziò il 27 febbraio 1973, quando 200 attivisti del Oglala Lakota della grande tribù dei Sioux, membri della American Indian Movement occuparono la città di Wounded Knee nel South Dakota , sulla riserva di Pine Ridge. La protesta segui il fallimento da parte degli Oglala Sioux per mettere sotto accusa il presidente tribale Richard Wilson, accusato di corruzione e abuso di potere e protetto da governo. Inoltre, i manifestanti chiedevano agli Stati Uniti di soddisfare i trattati con gli indiani e la riapertura dei negoziati.

Diverse forze dell’ordine circondarono la zona, tra cui l’FBI. Fu una vera e propria battaglia: due attivisti uccisi e un agente federale ferito. Il conflitto armato andò avanti per mesi. Fino ad allora, tutti ignorarono il fatto, ma dopo la dichiarazione tutti i media del mondo andarono a Wounded Knee.

Sacheen era essa stessa attrice e attivista, membro della Screen Actors Guild e AFTRA (American Federation of Television and Radio Artists). Il suo attivismo, quella notte, mise fine al suo sogno. “Mi è stato detto da numerose persone, che non potevano assumermi o le loro produzioni sarebbero state chiuse”.

Conversando con una giornalista inglese a proposito degli ultimi oscar assegnati: Di Caprio è superbo ” … e quando si è nascosto nel cavallo … beh, quella è una cosa indiana. Ci si nasconde nel cavallo per tenersi caldi durante una tempesta di neve, si sa”. Vista l’amica leggermente stordita, ridendo dice: bene sei Inglese, non servono il tè lì?

 

globetheatre

Interessato al mondo della comunicazione e formazione in generale, (e in particolare al più importante mezzo di comunicazione di massa, come quello televisivo) nelle sue mille sfaccettature, in considerazione dell’importanza crescente che i processi di comunicazione acquisiscono nell'ambito della società moderna determinando così profondi cambiamenti nei modelli di comportamento e nelle relazioni sociali. Sono altresì interessato al processo di formazione dell'arte in una società tecnologicamente avanzata come la nostra, in cui la realtà virtuale è sempre più pressante e invadente. L’attività si sviluppa attraverso un’associazione che opera in continuità con la propria vocazione no profit e che incarna la vocazione alla partecipazione e alla ricerca presupposti irrinunciabili ai fini di una coerente ed efficace azione progettuale e una società dedicata alle componenti progettuali e gestionali dell’azione in campo culturale, e che consente una risposta più efficace e pertinente alla crescente domanda di un approccio imprenditoriale e di una visione aziendale nella gestione dei mercati culturali.

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