I due volti dello spettacolo

Da una parte lo spettacolo come “attività culturale”, con dei contenuti da diffondere; dall’altra (non meno importante), lo spettacolo come processo economico ed occupazionale, con la necessità di sviluppare una credibile politica dello spettacolo. I due volti – cultura e mercatocome un pendolo oscillante tra grandi potenzialità e risposte incerte, in un delicato equilibrio tra domanda e offerta, tra evoluzione sociale e servizio culturale si pongono come obiettivo quello di conquistare un pubblico, familiarizzare con esso, educandolo al consumo con il fine ultimo di un arricchimento culturale personale e collettivo.

Alla ricerca di uno spettatore consapevole, in possesso di strumenti critici e di determinate competenze, attivo e partecipe della vita del teatro. L’ambiziosa, ma possibile idea di creare un forte legame tra lo spettatore e il “proprio” teatro, e quindi la creazione di un pubblico non occasionale, ma fedele e, in termini anche personali, affezionato a un luogo di cui è chiamato a vivere, in vario modo, le esperienze.

In particolare, nelle esperienze teatrali che con più efficacia perseguono oggi l’obiettivo della formazione dello spettatore sono riscontrabili i seguenti significativi elementi:

L’espressione “formare lo spettatore” (o il pubblico) è un’espressione più consona al mondo culturale, ma è molto simile a quello che in ambito commerciale si chiama “fidelizzare il cliente” .

l’attenzione costante per lo spettatore, messo al centro del teatro;

la ricerca di un pubblico non passivo, ma partecipe;

la creazione di strategie e modalità organizzative atte ad allargare e differenziare il pubblico, nonché a coinvolgerlo attivamente nella vita del teatro;

l’idea che questo allargamento e coinvolgimento del pubblico debba andare di pari passo con la qualità e la ricerca artistica;

la concezione del teatro non solo come centro di produzione e programmazione di spettacoli, ma come epicentro di una più ampia attività culturale;

l’idea del teatro come luogo di festa e di incontro (fra spettatori e spettatori, spettatori e organizzatori, spettatori e artisti);

la volontà di familiarizzare il teatro, di renderlo “casa” per gli spettatori.