Amministrazione trasparente

Teatro Vittorio Emanuele di Messina

La sezione Amministrazione Trasparente punta a offrire al cittadino la piena trasparenza dell’azione amministrativa di un Ente Pubblico con la conseguente facile reperibilità delle informazioni in esso contenute. E’ o vorrebbe essere una forma di tutela  di un diritto. Il cittadino che sa esattamente quello che succede nella pubblica amministrazione può in qualche modo controllare le attività delle istituzioni e l’utilizzo delle risorse pubbliche. Con assoluta trasparenza, dunque, chiedo a chiunque voglia lavorare con me di farlo gratis. Il teatro Vittorio Emanuele di Messina emana un “Avviso Pubblico Manifestazione di interesse a Titolo Gratuito per Direttore Artistico sezione Musica, Direttore Artistico sezione Prosa, Esperto sezione Danza ed Esperto sezione Arti Visive”. La scadenza è prossima, affrettarsi. A questo link è disponibile il bando.

Avviso pubblico

Non è ben chiara la frase “Manifestazione di interesse” al contrario del “Titolo Gratuito” su cui credo non ci possono essere dubbi.

In ogni caso, la domanda è sempre la stessa: perché? Si dice di un amatore, quando ha una particolare inclinazione, un peculiare trasporto verso un determinato oggetto. E’ un appassionato, un ricercatore, un collezionista di opere d’arte, cimeli, libri antichi per esempio. In ambito teatrale “amatorialità” ha un suono molto simile al “gratis”. Non sempre però. Come quando in un brano musicale due o tre strumenti sono messi insieme alla meglio e oltretutto suonano malissimo. La musica non ha una struttura chiara e solida con melodie che entrano armoniosamente nella situazione. Un arpeggio precostituito, usato e lasciato andare alla “cacchio” insomma, senza alcuna attinenza al contesto. Forse, l’intenzione è voler rendere il lavoro sempre più “amatoriale”, con delle competenze certo, ma pur sempre amatoriale. 

E’ realmente così o c’è dell’altro? Un’altra semplice verità, velata, non espressamente dichiarata. L’introduzione ufficiale del lavoro servile (qui come in altri settori lavorativi), cui molto rapidamente dovremmo adeguarci tutti, italiani e “migranti” compresi. La questione dei voucher (altro esempio), cioè “buoni di consumo” al posto del denaro come stipendio, s’inserisce perfettamente in tale quadro. Non era chiaro fin dall’inizio che sarebbe stato questo l’unico sbocco possibile? No? Vedremo.  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Teatro Vittorio Emanuele di Messina