Proviamo ad uscire

Proviamo ad uscire. Provate a condurre nello stesso luogo, meglio se al chiuso o comunque in uno spazio limitato, un centinaio di persone; non passerà un’ora che li vedrete formare dei gruppi, ognuno dei quali avrà un proprio atteggiamento mentale ben distinto dagli altri, poiché ognuno è attratto reciprocamente dalle qualità simili possedute dall’altro. E allora? Beh.. mi è venuto in mente questo: come può il teatro competere (ammesso che voglia farlo) con la televisione. Se la televisione ti chiede di rimanere in casa, il teatro ti chiede di uscire. Ma “uscire” devono anche gli attori; non più, quindi, il teatro come spazio ideale di rappresentazione, ma conquistare ogni angolo, ogni piazza, ogni strada della città o paese.  Il teatro esce dal teatro. Questo può anche non piacere, d’accordo; in fondo il teatro, non è qualcosa che ha a che fare con la moltitudine (nel senso letterale di molti). Una volta, forse, oggi non più.