Shakespeare beone

Shakespeare del teatro fu umile comparsa e sublime autore, stimato protagonista e abile impresario, innovativo sceneggiatore e persino semplice rumorista. Altro che Facebook, in una delle tante taverne, intorno a un tavolaccio di legno, vino a volontà, attori e autori a braccetto sbevazzavano e abbozzavano progetti  sublimi per un pubblico, a quel tempo, esigente e che non fa credito. Vuole tutto e subito. Storie… storie da raccontare. Quella era la vera società dello spettacolo, un misto di festa di strada e arte circense. L’evento mediatico per eccellenza era il passaparola. Si cercava di restare su almeno due settimane cercando di dribblare la censura del Master of the Revels e senza lanciare messaggi e invettive. La definizione più bella rimane quella di Tolstoj: <parlandoci del teatro, facendo teatro e senza dirci nulla, ci ha restituito la nostra vita.>