Basta, rimetto il mio mandato

 

Il mandato, lo rimetto assolutamente, non trattenetemi per favore non serve a nulla. Le mie dimissioni sono irrevocabili. L’avevo promesso e ho mantenuto la parola data. “Come annunciato, sto andando a rimettere il mio mandato nelle mani del Presidente, che per quella carica mi ha fortemente voluto.

Ma perché quando qualcuno arriva ad occupare un posto di potere, grazie a libere elezioni oppure perché nominato da un presidente (ma quanti presidenti ci sono, tutti sono presidenti di qualcosa) denuncia regolarmente oscure manovre da parte dei cattivi che vogliono impedirgli di lavorare liberamente. Guardate i cattivi non vogliono accettare il cambiamento ed è per questo che non posso andare avanti! Oggi rimetto il mio mandato nella mani del presidente. Lo ha annunciato stamattina nel corso di una affollata conferenza stampa, durante la quale ha fatto un bilancio del mandato affidadogli: “Non sono disposto a fare il bersaglio mobile per interessi altrui e quindi ho rimesso il mandato nelle mani del presidente che mi aveva nominato, per dimostrare che non c’è alcun attaccamento, da parte mia, alla poltrona bensì amore per questa città, per questa regione e per questo paese. C’è chi non vuole il cambiamento e vuole conservare antichi privilegi e tornare all’epoca degli sprechi e della scarsa produttività”. Io denuncio “quella parte della classe politica che si oppone ad ogni rinnovamento”. Si…d’accordo, questo l’hai già detto.

“Se si vorrà andare avanti nello straordinario progetto di risveglio (risveglio?), considerandolo come la punta del passo avanti che chiede di fare la città, la regione, il paese, io sono pronto, determinato più di prima, e so bene di poter contare sempre su di te, caro presidente “. “Se mai invece – la mia persona risultasse di ostacolo per qualsivoglia motivo, allora restituisco il mio mandato con gioia sapendo di aver dato tutto me stesso”. E il presidente: grazie, per tutto quello che hai fatto!