Empowerment, manuale per autostoppisti del nuovo secolo

Protagonisti della vita, responsabili del cambiamento per una cultura della pace e dei diritti umani

di Claudio Cavallo

L’articolo 3 della Carta della Terra invita a costruire “società democratiche che siano giuste, partecipative, sostenibili e pacifiche, assicurando che le comunità garantiscano a tutti i livelli i diritti umani e le libertà fondamentali”. Ma esiste un modo, uno strumento, una strada per accrescere la possibilità dei singoli e dei gruppi, finalizzati a vivere la propria vita in modo attivo e da protagonisti? Sembra di si ed è stato chiamato empowerment, dall’inglese to empower, conferire poteri.

Un concetto nato anni or sono in ambito psicologico, pedagogico, sociale e politico. Riguarda il rapporto tra individuo e società e rappresenta l’ideale di crescita costante, progressiva e consapevole delle potenzialità di ogni singola persona, che ha come conseguenza la crescita dell’autonomia e di assunzione di responsabilità.

Le strategie dell’empowerment hanno sostanzialmente lo scopo di permettere alle comunità ed ai singoli cittadini, di assumere iniziative per l’interesse comune, sviluppando maggiore responsabilità, il che implica un allargamento delle scelte e quindi un aumento della libertà. Garantire opportunità di sviluppo anche alle prossime generazioni, rappresenta una delle principali applicazioni dell’empowerment in ambito civile e culturale, in un rapporto di stretta sinergia con l’ambiente.

Ne deriva che tale impegno può essere sostenuto solo da cittadini liberi e responsabili, consapevoli dei propri diritti individuali e disponibili ad assumersi doveri collettivi. Certamente queste caratteristiche non nascono spontaneamente ma solo attraverso un processo costante di riforma interiore, unito allo sforzo di riconoscere, a partire da se stessi, l’immenso potenziale e valore che risiede nella vita di tutti. Ogni giorno discriminazioni, soprusi, violenze e privazioni coinvolgono tutti gli aspetti della vita sociale. In questa prospettiva appare importante, se non fondamentale, il ruolo determinante dell’educazione e della cultura, nel comune sforzo con le istituzioni, che miri ad una vera globalizzazione dei diritti umani, al rispetto di ogni essere umano in un clima che consideri la democrazia non una strada “politica” ma il percorso di ogni essere umano per creare la politica di una umanità libera e pacifica.