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Audience, especially those present at a performance

Audience, pubblico, e non solo quell’insieme di telespettatori e ascoltatori raggiunti da un programma radiofonico e televisivo, o da un messaggio pubblicitario, ma anche le persone conquistate da un libro, un film, oppure in un senso più generico ed estensivo quelli presenti in una performance.

E’ il 1600. Nei teatri di Londra, come per esempio il Globe, si offrono spettacoli quasi tutti i pomeriggi: questo significa che tra le 10.000 e le 20.000 persone a settimana vanno a teatro.

E’ un sacco di gente! Chi sono? Chi mai è andato a teatro in un pomeriggio piovoso e freddo?

La risposta è: “quasi tutti”, generalmente più uomini che donne, ma tutti i tipi di persone. Un visitatore, nel 1617, descrive la folla intorno al palco come una banda di facchini e carrettieri. Altri parlano di servi e apprendisti che trascorrono tutto il loro tempo libero lì. Ma anche la gente più ricca è tra il pubblico. Nel 1607, l’ambasciatore veneziano acquista tutti i posti più costosi per una performance del Pericle di Shakespeare.

Quanto costa? Nei teatri all’aperto il prezzo più basso è di solo 1 centesimo, e con questo hai comprato un posto in piedi, nella “platea” nel “cortile” intorno al palco. Per un altro centesimo, si potrebbe avere una panchina nelle gallerie inferiori che circondavano il cantiere. O per un centesimo, o giù di lì, in più, si può sedere più comodamente su un cuscino. Per l’ingresso ai teatri al coperto sono necessari almeno 6 pence. Un centesimo è il prezzo di una pagnotta di pane. Il basso costo è uno dei motivi grazie ai quali il teatro è così popolare.

Possono comprare cibo e bevande durante la performance? Certo! Mele, arance, noci, pan di zenzero e altro. Ma non ci sono servizi igienici e il pavimento è probabilmente ricoperto di sola sabbia cenere e molto spesso gusci di noce. Alcuni visitatori si lamentano che la “fossa” odora di aglio e birra e nessun buon cittadino mostrerebbe il suo volto lì. Così, è meglio pagare di più, almeno si può avere un sedile più ricco sotto copertura, e, forse, anche imbottito. E il pubblico come si comporta? Alcuni del pubblico vanno a teatro per essere visti e ammirati, vestiti nei loro abiti migliori. Succede spesso. Ma queste persone non sono necessariamente ben educati. La maggior parte non si siedono a guardare in silenzio, come oggi. Loro applaudono gli eroi e fischiano i cattivi, e applaudono gli effetti speciali, ce ne sono eccome.

I ladri sono abbastanza comuni tra il pubblico e talvolta scoppiano lotte. Nel 1612, i magistrati bandiscono la musica, dicendo che la folla causa “tumulti e violenze” con le loro danze.

Cos’è ad influenzare il pubblico tanto da fargli seguire con tanta passione e partecipazione ogni spettacolo?

Storie, fantastiche e straordinarie, storie da raccontare. Tra il 1560 e il 1640 sono stati scritti circa 3.000 nuovi drammi e commedie. Per attirare le folle, questi nuovi testi raccontano storie famose del passato usato “strategicamente” con una buona dose di violenza, tanta musica e umorismo quanto basta per mantenere alta l’attenzione del pubblico. Questo è di fondamentale importanza, perché, se al pubblico non piace una determinata opera, fa sentire con molta chiarezza la sua opinione. Non è raro che si danneggino sedie, sgabelli, tende e pareti. Nel 1629, una compagnia francese in scena in un teatro di Londra è stata bersagliata da ogni oggetto trovato a portata di mano. La compagnia, in quell’occasione, ha utilizzato le donne a svolgere i ruoli femminili, cosa che indignato profondamente il pubblico.

Dato che è così sempre coinvolto nello svolgimento di un storia, il pubblico è di vitale importanza per il suo successo. Oggi, non è esattamente cosi.

globetheatre

Interessato al mondo della comunicazione e formazione in generale, (e in particolare al più importante mezzo di comunicazione di massa, come quello televisivo) nelle sue mille sfaccettature, in considerazione dell’importanza crescente che i processi di comunicazione acquisiscono nell'ambito della società moderna determinando così profondi cambiamenti nei modelli di comportamento e nelle relazioni sociali. Sono altresì interessato al processo di formazione dell'arte in una società tecnologicamente avanzata come la nostra, in cui la realtà virtuale è sempre più pressante e invadente. L’attività si sviluppa attraverso un’associazione che opera in continuità con la propria vocazione no profit e che incarna la vocazione alla partecipazione e alla ricerca presupposti irrinunciabili ai fini di una coerente ed efficace azione progettuale e una società dedicata alle componenti progettuali e gestionali dell’azione in campo culturale, e che consente una risposta più efficace e pertinente alla crescente domanda di un approccio imprenditoriale e di una visione aziendale nella gestione dei mercati culturali.

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