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Sono nato ma, un attore in cerca di autore

Un attore, una mattina come tante, guarda la sua amata Genova e vede cose che…

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Un attore in cerca di autore.

Faccio una bella doccia, è cosi da sempre, non posso uscire di casa senza. La barba naturalmente. Sistemata la mia bella faccetta, rifaccio il letto e arieggio la stanza. Dovrei dare una passata con l’aspirapolvere (ma ultimamente cerco di resistere e farlo almeno a giorni alterni). Passato il bagno, perlomeno wc e lavandino. Mi pare di aver letto da qualche parte che in questo specifico momento storico il modello socio-culturale del single è di grande rilievo nel mondo occidentale. Che bella consolazione! Vivere da soli senza sentirsi soli, partire dall’essere single come momento di personale valorizzazione potrebbe essere, pertanto, una risorsa di straordinaria importanza: un valore che può riverberarsi, poi, sull’intera vita di una persona. Stanno parlando di me, non c’è dubbio. Per pranzo ho ancora quel buon brodo di carne che mi ha preparato la mamma. Eh si perché la mia mamma è una cuoca provetta e io non posso fare a meno di mangiare tonnellate di cibo che prepara appositamente per me! Per secondo un frullato di frutta. Ma potrei mangiare anche un panino fuori.

Esco, arrivo in ascensore e puntualmente dimentico sempre qualcosa… compro il solito giornale. Vediamo le nuove di oggi. Dunque: “il Fondo Monetario dice che siamo vicini a collasso globale”. Bene! Poi, a Treviso, “fa la badante alla madre e le ruba tutti i quadri”. Ottimo! Una ex “Bestia di satana”, tale Nicola Sapone che sconta l’ergastolo per l’omicidio di Chiara, fa il reporter on line e dice di aver scoperto la messa. Però! Un ex bancario, fallito per aver perso tutto in borsa, diventa ladro. E infine, ah questa è interessante, “a Roma manca il gasolio stop alle cremazioni”, si procede solo con il gas. Venti di crisi anche nei cimiteri. Faccio colazione al primo bar che capita. Mentre prepara il cappuccino, il barista riesce a non guardarmi, non mi vede nemmeno, la testa sempre bassa. Non merita i miei soldi. Sono le otto e un quarto, ed è una bella giornata con un sole d’ottobre tiepido, una brezza pungente nelle zone d’ombra, ed io adoro l’aria e la luce del mattino.

Ho un appuntamento in mattinata e ho ancora tempo, quindi decido di fare la strada a piedi, tra i carrugi fino al porto, passeggiando per le creuze e i superbi palazzi che fanno di Genova una città unica. Mi fermo e annuso gli odori. Da dove arrivano? Sembra che l’intero pianeta si sia ritrovato qui. Si dice che ci sono due generi di creuze: quelle “de ma” e quelle “de monte”. Le une appartengono ai borghi marittimi, le altre sono quelle che si inerpicano sulle montagne. In passato, queste strade, pedonali o mulattiere, si proponevano mete lontane, servivano al trasporto delle merci e, in particolare del sale, verso la Pianura Padana. Erano le sole utilizzabili in una città come Genova, stretta fra il mare e la montagna. All’angolo di una strada un clown, non ha il naso rosso né le scarpe lunghe, o le bretelle e la parrucca colorata. E’ straordinario. Un personaggio nello spazio scenico di una piazza, l’antica arte del saltimbanco. Cento metri più in là, e trovo un mendicante che mi chiede qualche spicciolo. In un mondo in cui tutti vogliono i tuoi soldi e cercano di convincerti a comprare qualcosa, un mendicante ti chiede soldi e non ha nulla da vendere. Posso decidere di tirar fuori qualche moneta oppure no. E’ così semplice. La vita senza schemi, etichette, pregiudizi. Solo una semplice scelta, si o no. Non c’è da analizzare, da riflettere, non è un saggio di filosofia, non è un romanzo, una poesia, una canzone.

Quell’uomo davanti a me, vuole soltanto che io sia chiaro nella mia determinazione, senza indecisioni né insicurezze. Allora, vuoi darmi qualche spicciolo oppure no? Dimmelo adesso, subito. Non voglio il tuo giudizio, voglio il tuo denaro. Hai ragione, ecco i tuoi soldi. Questo è il tuo viaggio, il nostro viaggio. Forse tutto è perfetto così com’è. Noi ci perdiamo per poi ritornare a casa, e allora, buon ritorno signore e in bocca al lupo. Mi allontano, sento blaterare qualcosa. Mi giro, forse sta parlando a me. No, non parla a me.

Sento cosa dice…

“quando ricominciammo ad avanzare ci colpirono le prime granate. Comando. Ordine sparso e scavarsi un riparo, presto. Sto steso a terra, il cuore mi batte e tento come gli altri di scavare il terreno. Ma mentre per gli altri è facile, a me non riesce. Perché non mi riesce. Il sergente mi arriva dietro, strisciando e bestemmiando: per dio sbrigati!”

La memoria dell’uomo si è fatta racconto, favola, e la città il suo labirinto di fuoco.

Arrivo al mio appuntamento e mi chiedono:

“Allora, cosa fa di bello nella vita”

“Faccio l’attore, dico”

“Ah! Davvero? E dove lo fa, non l’ho mai vista”

Anch’io ora sono sotto l’inferno delle granate, “per dio sbrigati a rispondere”. Rispondere? Che cosa dovrei dire. A chi, poi. A questi due signori, abitanti di una città che non conoscono nemmeno, non l’hanno mai guardata bene? C’è un clown, più indietro, da quella parte. Andate ad assistere al suo spettacolo. No…non potete farlo, anche volendo. I vostri nervi e muscoli sono senza energia, avete sentimenti senza tensione, siete menti senza curiosità. Non capireste la sublime arte del saltimbanco. Siete corpi ripiegati sull’incertezza, incapaci di creare. Non andate dal clown. Non lo meritate. Occupate una trincea ma ormai siete senza vita, come i cadaveri che vi circondano. Io sono vivo, lo sono ancora, e sarò vivo e unico per sempre. Mi presento al mondo e dico: io sono un attore.

globetheatre

Interessato al mondo della comunicazione e formazione in generale, (e in particolare al più importante mezzo di comunicazione di massa, come quello televisivo) nelle sue mille sfaccettature, in considerazione dell’importanza crescente che i processi di comunicazione acquisiscono nell'ambito della società moderna determinando così profondi cambiamenti nei modelli di comportamento e nelle relazioni sociali. Sono altresì interessato al processo di formazione dell'arte in una società tecnologicamente avanzata come la nostra, in cui la realtà virtuale è sempre più pressante e invadente. L’attività si sviluppa attraverso un’associazione che opera in continuità con la propria vocazione no profit e che incarna la vocazione alla partecipazione e alla ricerca presupposti irrinunciabili ai fini di una coerente ed efficace azione progettuale e una società dedicata alle componenti progettuali e gestionali dell’azione in campo culturale, e che consente una risposta più efficace e pertinente alla crescente domanda di un approccio imprenditoriale e di una visione aziendale nella gestione dei mercati culturali.

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