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Sindrome di Cenerentola

Imparare a trasformare zucche e topini senza aspettare la mezzanotte

Il Complesso o Sindrome di Cenerentola fu studiato per la prima volta dalla ricercatrice Colette Dowling, pubblicandone un libro, Il complesso di Cenerentola: la segreta paura delle donne di essere indipendenti.

http://www.anobii.com/books/Il_complesso_di_Cenerentola/9788830401839/0198015e13204f0107

 

Sembrerebbe difficile ma basta poco per vivere una vita che brilli di luce propria

di Maria Teresa Falbo

Lifting, acido ialuronico, botulino, liposuzioni, body sculture, tagli e cuci, agopuntura, massaggi, dietologia, tecniche di rilassamento e di respirazione, omeopatia, effetti benefici dell’acqua termale o di mare, essenze e petali di fiori…l’elenco è lunghissimo ma potrete immaginare tutto in un solo bouquet: beauty farm, ovvero centri di benessere. Ma si, lo sapete di che si tratta, ormai sta diventando centrale l’importanza dei bagni termali dall’effetto benefico grazie alla temperatura dell’acqua e ai sali minerali disciolti.

La prima effettua una sorta di ginnastica vascolare, mentre i sali hanno azioni diverse: lo iodio è disinfettante, l’acido solfidrico è antiparassitario, l’anidride carbonica è vasodilatante, il bromo ha un effetto sedativo.

La balneoterapia favorisce anche la produzione di endorfine, che inducono un effetto analgesico. La fangobalneoterapia, infine, inibisce alcune citochine (un tipo di proteine) responsabili della degenerazione delle cartilagini. Indubbiamente sono tutte cose che possono aiutare a vivere meglio, soprattutto i vip. Non vi è mai capitato di ascoltare la mondanità intervistata in proposito? Accipicchia, ci mancherebbe che dopo le ospitate in Tv, le sere a tirar tardi, i programmini fatti ad hoc, quei parterre da palinsesto televisivo dove assurgere a testoline pensanti e divertenti, ad opinioniste dell’estetica e della femminilità che esiste solo in un ambito dove la vita sembra degna di essere vissuta. Sono stanchi questi nostri vip!

E parbleu, hanno un’irrinunciabile necessità di rilassarsi, di ritrovare se stessi (se mai si sono cercati) per allietarci dopo una giornata di lavoro, smadonnamenti sul bus, problemi di varia natura che hanno quasi sempre la loro origine nel danaro. Ma guarda un po’. Mentre noi ci barcameniamo a mettere insieme il pranzo con la cena, di far quadrare il bilancio, di pagare le bollette, l’assicurazione della macchina (i più fortunati, come sempre, si intende), l’affitto di casa, i libri dei figli, tasse scolastiche o universitarie, varie ed eventuali, che poi sono si varie ed eventuali non direi, visto che marcano stretto la costanza. Ecco, mentre noi si arriva con la lingua di fuori alla sera, clic. Accendiamo la Tv e ci godiamo le lezioni di vita dei fancazzisti dello spettacolo senza contenuti ma con centinaia di cosce per aria, peggio che nel frigo del macellaio. C’è chi non dorme, tra loro, alla ricerca del miglior massaggiatore, c’è chi giura sull’effetto benefico di una dormita su petali di orchidee, chi invece incacchiato perché il latte d’asina ordinato a Timbuctù, non è ancora arrivato e sono ben 24h di attesa ormai… Cosa fare in tutta questa disperazione? Ma un Beauty Farm, naturalmente, il cui soggiorno per almeno 4/5 giorni costa quanto cinque affitti e un mese di spesa al supermercato. Ci credo che il gioco del lotto e scommesse varie aumentano, a chi ci si può raccomandare ormai per sbarcare il lunario? Ai morti, of course. E se il morto non manda numeri, al domandificio televisivo, dove rispondendo su quanti capelli rimasero in testa a Gengis Khan, dopo essersene andato verso le montagne di Liupanshan per sfuggire alla calura dell’estate, si può portare via un bel gruzzolo, in barba ai nostri morti spesso muti e che non avranno perciò  il nostro ricordo.

Tutto complotta per farci ambire una vita migliore di quella che probabilmente conduciamo, convinti che solo sgambettando o raccontando umili panzane, possiamo chiamare vita, il dono consegnatoci, a noi, senza fiocchetto. Beh, sapete che vi dico? Mi riapproprio della mia vasca da bagno. Mi reinvento tutto, ci metto delle piante, cambio le tende, se non c’è posto per un micro tavolino ci metto una mensola.  Mi compro una buona essenza dall’erborista, qualche candela profumata, un buon bicchiere di rosso doc e la musica che preferisco. Il “miracolo” lo faccio lo stesso, perché  se il “complotto” mira ad allontanarci dalla vero senso della vita, a cancellare ogni ritegno e ogni rispetto, omologandoci in massa informe e senza riflessione, beandosene di una società squilibrata e mummificata, che ha già dato frutti con la scomparsa della middle class che ha da poco ricevuto il suo  bel funerale. Allora, allontaniamoci  noi, da questi zombi col birignao.

globetheatre

Interessato al mondo della comunicazione e formazione in generale, (e in particolare al più importante mezzo di comunicazione di massa, come quello televisivo) nelle sue mille sfaccettature, in considerazione dell’importanza crescente che i processi di comunicazione acquisiscono nell'ambito della società moderna determinando così profondi cambiamenti nei modelli di comportamento e nelle relazioni sociali. Sono altresì interessato al processo di formazione dell'arte in una società tecnologicamente avanzata come la nostra, in cui la realtà virtuale è sempre più pressante e invadente. L’attività si sviluppa attraverso un’associazione che opera in continuità con la propria vocazione no profit e che incarna la vocazione alla partecipazione e alla ricerca presupposti irrinunciabili ai fini di una coerente ed efficace azione progettuale e una società dedicata alle componenti progettuali e gestionali dell’azione in campo culturale, e che consente una risposta più efficace e pertinente alla crescente domanda di un approccio imprenditoriale e di una visione aziendale nella gestione dei mercati culturali.

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