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Noi vogliamo, per quel fuoco che ci arde nel cervello …

… tuffarci nell’abisso, inferno o cielo non importa. Giù nell’ignoto per trovarvi del nuovo.

di Maria Teresa Falbo

Qualcuno ha detto che la conoscenza è l’antidoto della paura. Riflessione più che mai vera in un’epoca come la nostra, che vive quotidianamente assediata e soggiogata da essa. C’è un modo per sconfiggerla? C’è un modo perché il miglioramento collettivo torni ad essere il fine, il modello che ispiri la cooperazione e renda naturale la condivisione della cultura, della conoscenza, del sapere? Se la conoscenza ci rende liberi, quali sono i luoghi nel quale sarà possibile conquistarla? Forse, dovremmo diventare protagonisti del  nostro tempo, diventare più attenti e meno disponibili al vuoto culturale del quale siamo permeati. Nessuno potrà mai riconoscerci il diritto all’evoluzione, nessuno potrà mai svolgere per noi la riflessione interiore, perché la capacità di vivere il nostro presente attimo dopo attimo è un dono che appartiene a noi stessi e che troppo spesso ci neghiamo o ci facciamo derubare, illudendoci di poter trovare fuori ciò che rende la nostra vita degna di essere vissuta. Nell’avventura dell’esistenza, ciò che diventa fondamentale non è la paura, benché se ne abbia, ma diventare consapevoli che arricchirsi dipende molto dal riconoscere nei nostri simili i compagni di un percorso, con i quali condividere l’esperienza della conoscenza che sta nel rivelarsi come essere spirituali anzitutto. Perché niente, nessuno e nessun luogo ci apparterranno mai veramente, se non li avremo trovati nella nostra anima.

 

globetheatre

Interessato al mondo della comunicazione e formazione in generale, (e in particolare al più importante mezzo di comunicazione di massa, come quello televisivo) nelle sue mille sfaccettature, in considerazione dell’importanza crescente che i processi di comunicazione acquisiscono nell'ambito della società moderna determinando così profondi cambiamenti nei modelli di comportamento e nelle relazioni sociali. Sono altresì interessato al processo di formazione dell'arte in una società tecnologicamente avanzata come la nostra, in cui la realtà virtuale è sempre più pressante e invadente. L’attività si sviluppa attraverso un’associazione che opera in continuità con la propria vocazione no profit e che incarna la vocazione alla partecipazione e alla ricerca presupposti irrinunciabili ai fini di una coerente ed efficace azione progettuale e una società dedicata alle componenti progettuali e gestionali dell’azione in campo culturale, e che consente una risposta più efficace e pertinente alla crescente domanda di un approccio imprenditoriale e di una visione aziendale nella gestione dei mercati culturali.

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