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IO MI CHIAMO ANTIGONE

Io sono Antigone e forse, è arrivato il momento. Anzi: è arrivato. Se vuoi startene in disparte, imbrigliata nella quotidiana schiavitù di chi dirige la banda oppure affrontare a viso aperto il tiranno che tesse progetti di sottomissione con altri tiranni. Puoi ergerti e affermare ciò che sei, o restartene seduta ad ascoltare rassegnata chi ha scelto per te, una vita diversa. Mi rivolgo a te, donna. Non importa se madre, moglie, sorella, questi sono ruoli che per te hanno scelto  coloro che ti temono, soggiogati dalla potenza del tuo seno florido, incantati dalla vita che puoi creare, insicuri e schivi del tuo sguardo. Mi rivolgo a te, per dirti ciò che ti hanno insegnato a dimenticare. Sono qui a replicare le parole che dallo Spirito urlano senza essere ascoltate. Dove è finito il tuo coraggio, dov’è finita la dolcezza e la fiera risata! Hai permesso che altri possano appesantirti degli orpelli delle cospirazioni. Tu soccombi, ebbra dell’insegnamento demoniaco che tu sia il riposo del guerriero. Ma guerriera lo sei sempre stata e la storia snoda tragici esempi. E di quale riposo parlano questi uomini che giocano sulla scacchiera del mondo? Quali dolci sogni dovrebbero ricordarci, tornando lordi di sangue, col bottino bene in vista, tronfi del loro orgoglio malato, lascivi e volgari nelle conquiste violente, per il bene dei loro genitali, sferici come la Terra e grinzosi come la faccia di un vecchio che non ha più nulla da perdere?

Mi rivolgo a te, donna. Chiusa e morbidamente attratta dal consumo di oli e profumi per sedurre una spada tra le gambe, tu che hai deposto la tua, nel profondità dell’Anima. Hai dimenticato. Hai dimenticato che il potere della vita ti è stato dato senza intercessione alcuna, dono degli dèi  a te soltanto, strumento di luna e di stelle, nella galassia infinita del dio che in te giace sconosciuto. Ma io mi rivolgo a te, perché per restituire respiro alle tue parole serve l’urlo della battaglia dei sogni, fatto di consapevole determinazione, di titanico amore per la vita, contro la cultura della morte, che affratella la stirpe che si nutre di odio.

Resuscita dalle ceneri della sottomissione, dal giogo che per te è stato creato, perché tu potessi sconfiggere la saggezza e il suo terrore, deponendolo ai piedi del despota. Oggi hai un’occasione, le cui parole hanno trafitto l’orecchio, come il rumore sinistro di un tuono. Vengono a prenderti, ancora una volta. Ed ancora una volta, ti porteranno in dono morte….

Nella foto Lucrezia Guidone nell’Antigone di Sofocle con la Regia di Federico Tiezzi.  Teatro Argentina febbraio 2017 – (Se la foto è soggetta a copyright si prega di inviare una email e verrà immediatamente rimossa)

globetheatre

Interessato al mondo della comunicazione e formazione in generale, (e in particolare al più importante mezzo di comunicazione di massa, come quello televisivo) nelle sue mille sfaccettature, in considerazione dell’importanza crescente che i processi di comunicazione acquisiscono nell'ambito della società moderna determinando così profondi cambiamenti nei modelli di comportamento e nelle relazioni sociali. Sono altresì interessato al processo di formazione dell'arte in una società tecnologicamente avanzata come la nostra, in cui la realtà virtuale è sempre più pressante e invadente. L’attività si sviluppa attraverso un’associazione che opera in continuità con la propria vocazione no profit e che incarna la vocazione alla partecipazione e alla ricerca presupposti irrinunciabili ai fini di una coerente ed efficace azione progettuale e una società dedicata alle componenti progettuali e gestionali dell’azione in campo culturale, e che consente una risposta più efficace e pertinente alla crescente domanda di un approccio imprenditoriale e di una visione aziendale nella gestione dei mercati culturali.

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