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Titolo del tema:

“La società è l’esperienza che noi facciamo di altre persone intorno a noi, qual è il vostro punto di vista?”

Svolgimento:

Meglio esser pazzo per conto proprio, anziché savio secondo la volontà altrui. Molto meglio.

Nota della professoressa:

Gli alunni M.P. e D.A. consegnano il tema in un tempo che ritengo eccessivamente breve. I due temi inoltre sono risultati identici, ho il fondato sospetto che l’uno abbia copiato all’altro o viceversa. Non solo, subito dopo aver consegnato il compito succede qualcosa di incredibile che vado qui a descrivere.

L’alunno D.A si avvicina inspiegabilmente alla finestra intrattenendo gli altri alunni della classe imitando Benito Mussolini munito di fez e camicia nera (ignoro dove abbia reperito tali oggetti) presentando successivamente una dichiarazione di guerra all’istituto che si trova dall’altra parte della strada (faccio notare che è un liceo classico di una scuola parificata cattolica gestita, mi pare, dall’arcivescovile e dove in gran parte sono tutte ragazze).

Nel frattempo l’alunno M.P forse approfittando della distrazione di tutti noi che seguivamo la performance dell’alunno D.A. dopo aver rubato alcuni gessetti dalla lavagna simula l’uso di sostanze stupefacenti tramite una banconota da 5 euro arrotolata (da notare che l’alunno M.P. non ha mai avuto tanti soldi in tasca di conseguenza la provenienza di tanto denaro mi risulta sospetta). Dietro mia insistente richiesta di smetterla e tornare al suo posto vengo invitata dall’alunno M.P. a provare pure io in modo da non avere più’ tanti pregiudizi.

la pazzia, meravigliosa pazzia

A dispetto di quanto siamo stati educati a pensare, pur sembrando impossibile, l’unica via verso una cultura dell’uomo, è dimenticare il passato, atto che occorrerebbe alla nostra volontà, abbandonando ciò che ci tiene prigionieri della sofferenza, ostaggi dei pensieri. Dimenticare è ogni ombra che ci accompagna nel nostro percorso di esseri umani, tesi ad evolversi, anche inconsapevolmente. Se educare vuol dire rivelare la personalità del discepolo, probabilmente è giunto il momento di cercare veri “maestri”, rappresentati da quei valori cui raramente si fa appello. La nostra evoluzione è connessa a fattori esterni, presenti nell’ambiente, ai quali ci adattiamo modificando i nostri comportamenti o elaborandone di nuovi. Ne deriva che l’educazione è una “strategia” che l’uomo ha escogitato per la sua evoluzione. Cosa potrebbe accadere se usassimo questa strategia, orientando la nostra vita a dimenticare ciò che ci rende sofferenti? Se decido di dimenticare un conflitto con una persona o una situazione, orientando la mia volontà a fare di questo un’esperienza positiva per la mia evoluzione, assumendomi il compito di “andare verso l’altro”, cosa potrebbe accadermi se non il bene? E se sapessi consapevolmente che questo bene si espande come i cerchi concentrici del sasso gettato nell’acqua?

Nota inviata dalla madre dello studente D.A. alla professoressa: 

“Gentile professoressa, la prego di scusare mio figlio per quanto è accaduto. In questo periodo è molto depresso. Depressione dovuta alla sua ormai ex fidanzata. Grazie per la sua comprensione.

P.S. L’ho portato anche dal medico, il quale mi ha detto che deve riposare molto, gli ha dato dei calmanti. Abbia pazienza se qualche volta arriva a scuola impreparato ma deve dormire il più possibile.”

globetheatre

Interessato al mondo della comunicazione e formazione in generale, (e in particolare al più importante mezzo di comunicazione di massa, come quello televisivo) nelle sue mille sfaccettature, in considerazione dell’importanza crescente che i processi di comunicazione acquisiscono nell'ambito della società moderna determinando così profondi cambiamenti nei modelli di comportamento e nelle relazioni sociali. Sono altresì interessato al processo di formazione dell'arte in una società tecnologicamente avanzata come la nostra, in cui la realtà virtuale è sempre più pressante e invadente. L’attività si sviluppa attraverso un’associazione che opera in continuità con la propria vocazione no profit e che incarna la vocazione alla partecipazione e alla ricerca presupposti irrinunciabili ai fini di una coerente ed efficace azione progettuale e una società dedicata alle componenti progettuali e gestionali dell’azione in campo culturale, e che consente una risposta più efficace e pertinente alla crescente domanda di un approccio imprenditoriale e di una visione aziendale nella gestione dei mercati culturali.

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