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La vita di JD che vuol diventare musicista

Storie di vita vissuta, ovvero il grande palcoscenico del mondo

Mi chiamo JD, sono genovese e voglio diventare un musicista. Ho solo sedici anni. I miei splendidi sedici anni. Questo mi dice spesso mia madre. Non pensarci! C’è tutto il tempo. L’unica cosa di cui dovrai preoccuparti in futuro è come portare la pagnotta a casa. E poi metti su famiglia con una ragazza simpatica e sei a posto. Che vuoi di più? La musica mamma! C’è la musica. Questo voglio. E’ un pensiero che mi permea tutto il cervello e che riesce a farmi vedere il mondo in maniera diversa, amplifica la fantasia. La musica che è adrenalina, violenza, è pura energia. Ma anche quella misticheggiante che ti eleva lo spirito. Quella soft  mi rasserena e fa ridere. Insomma è la musica. Sedici anni. Che noia, ho ancora sedici anni.

Sono innamorato e sorpreso di ogni cosa. E arrogante, meravigliosamente arrogante. Quel senso di libertà ed euforia che solo l’arroganza può dare. In queste sere d’autunno, i primi freddi ma non volere stare sotto le coperte. Ho una grande voglia di notti di poesie, scritte velocemente sul mio quaderno. Ho voglia di bere e di fumare, senza moderazione, senza ritegno e in effetti lo faccio. Cara madre non lo saprai mai chi è tuo figlio. Più musica e poesia e meno sensi di colpa, prego, signora madre. E se dovessi sgridarmi, non urlare troppo, non servirebbe. Sto creando un genio, non ho tempo per altro! Ditemi che andrò all’inferno. Bene. Che ci sia musica. Cara Stefania, mio unico amore. Ti penso sempre in questi giorni. Non dare retta a mia madre. Io so che c’è sempre un’altra strada. Non la vedo ancora. Ma io so che c’è. E la voglio imboccare. Saluti a tutti!

globetheatre

Interessato al mondo della comunicazione e formazione in generale, (e in particolare al più importante mezzo di comunicazione di massa, come quello televisivo) nelle sue mille sfaccettature, in considerazione dell’importanza crescente che i processi di comunicazione acquisiscono nell'ambito della società moderna determinando così profondi cambiamenti nei modelli di comportamento e nelle relazioni sociali. Sono altresì interessato al processo di formazione dell'arte in una società tecnologicamente avanzata come la nostra, in cui la realtà virtuale è sempre più pressante e invadente. L’attività si sviluppa attraverso un’associazione che opera in continuità con la propria vocazione no profit e che incarna la vocazione alla partecipazione e alla ricerca presupposti irrinunciabili ai fini di una coerente ed efficace azione progettuale e una società dedicata alle componenti progettuali e gestionali dell’azione in campo culturale, e che consente una risposta più efficace e pertinente alla crescente domanda di un approccio imprenditoriale e di una visione aziendale nella gestione dei mercati culturali.

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